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Table of Contents

La sfida

Un ambizioso passo avanti nel campo delle Scienze della Vita. Arcadis ha collaborato alla realizzazione di Z-Life, nuova sede di Zambon all’interno di OpenZone.

1200

le persone che potranno essere ospitate dal campus

Un nuovo spazio per la ricerca

A Bresso, alle porte di Milano, sorge OpenZone: un campus scientifico protagonista nel settore dell'innovazione e della ricerca nelle Scienze della Vita. In un’epoca in cui l’urgenza di creare nuove connessioni fra competenze e linguaggi differenti, soprattutto nel campo della salute, è sotto gli occhi di tutti, abbiamo avuto l’opportunità di fornire il nostro supporto a una realtà che studia prospettive e opportunità innovative per migliorare l’esistenza del genere umano.

La soluzione

Digitalizzazione, decontaminazione delle aree, controllo dei costi e aggiornamento continuo per evitare impatti negativi sui tempi di esecuzione.

37.000 mq

di area complessiva entro il 2022

Un approccio integrato per un progetto ambizioso

In che modo le nostre competenze potevano essere utili all’ampliamento di un polo di ricerca sulla salute? Per essere certi di fornire un contributo efficace abbiamo operato in modo integrato, provvedendo a supportare OpenZone con figure di consulenza specialistica. Le nostre risorse sono state cruciali in fase di progettazione e direzione dei lavori per la demolizione degli edifici industriali esistenti e per la bonifica dei suoli superficiali.

60 milioni

di investimento per i nuovi spazi

L’impatto

Sostenibilità e tecnologia a supporto della ricerca

Che cosa significa fornire supporto a chi opera nell’ambito delle Scienze della Vita? In un certo senso è stato per noi come dare un contributo diretto al futuro della collettività: la realizzazione di Z-Life è un’importante tappa del piano di sviluppo di OpenZone, che porterà il campus a ricoprire una superficie di 37.000 metri quadrati entro il 2022. Parliamo di un incremento notevole, che darà nuova linfa alla ricerca e alla sperimentazione per una maggiore qualità della vita all’interno di uno spazio tecnologicamente avanzato, sostenibile e soprattutto vivibile per i 1200 operatori che ci lavoreranno. Tutto questo è molto gratificante e non può che motivarci a fare sempre del nostro meglio.

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